Descrizione
Quota iniziale : 817 m
Quota finale: 1608 m punto più alto
Dislivello: 980 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 14,30 km
Tempo: 4:50 h escluse le soste
Dopo parecchi anni, finalmente siamo riusciti ad organizzare la traversata da Salecchio ad Antillone ricalcando, con qualche deviazione, il tracciato della processione Walser che si svolge ogni anno da Salecchio Inferiore all’Oratorio Della Visitazione a Santa Elisabetta ad Antillone.
Per realizzare questo itinerario occorre avere a disposizione due automobili una da lasciare alla partenza nel parcheggio in località Passo e l’altra all’arrivo a Fondovalle come abbiamo fatto noi oppure, se si ha a disposizione una sola auto, la si può lasciare all’arrivo e spostarsi alla partenza utilizzando la corriera di linea della Valle Formazza che si ferma a Passo proprio nel piazzale dove inizia il sentiero per Salecchio.
L’intero giro non presenta nessuna difficoltà ma per la sua lunghezza di più di 14 chilometri e un dislivello totale di quasi 1000 metri è adatto solo ai più grandicelli con un buon allenamento. I più piccoli e i meno allenati possono fermarsi a Salecchio Inferiore che si raggiunge in circa un’ora e mezza e 500 metri di dislivello oppure salire anche a Salecchio Superiore aggiungendo altri 200 metri di dislivello e mezz’oretta di cammino.
La salita a Salecchio comprende il transito all’interno di una galleria non illuminata che merita una riflessione: si tratta di un tunnel lungo 315 metri completamente privo di illuminazione e sempre in curva, pertanto, dopo pochi metri dall’ingresso e fino a pochi metri dall’uscita non si vede assolutamente nulla neanche una minima luce pertanto è OBBLIGATORIO avere con sé una buona torcia (non quella del cellulare che sarebbe inefficace). Prima di affrontarlo con i bambini meglio essere sicuri che non abbiano paura del buio e che non si lascino impressionare dai rumori che si sentono all’interno dovuti all’acqua che cade. Se ben preparati a quanto andranno ad affrontare potrà essere comunque una bella avventura anche per loro ma nel dubbio è possibile passare all’esterno utilizzando il sentiero invernale.
Lasciata la prima auto nel parcheggio gratuito di Fondovalle all’uscita dalla galleria, con la seconda auto ritorniamo indietro fino all’ampio parcheggio in località Passo dove ha inizio il nostro itinerario (in entrambi i parcheggi è presente la fermata della corriera di linea).
Ci dirigiamo verso la stradina asfaltata chiusa al transito veicolare non autorizzato, all’inizio della quale troviamo le indicazioni per Salecchio Inferiore ad 1 ora e quaranta e Salecchio Superiore 2 ore e quindici, sentiero G21.
Iniziamo a salire rimanendo sempre sulla strada che prende velocemente quota grazie ad una serie di tornanti. Nonostante l’asfalto la salita è comunque piacevole grazie alle numerose cascate e al panorama sulla valle. Dopo una quarantina di minuti incontriamo la deviazione per il sentiero invernale che permette di saltare la galleria e subito dopo siamo all’ingresso del tunnel. Indossiamo le lampade frontali ed entriamo. Come previsto dopo pochi metri siamo nel buio totale ma con le torce non abbiamo problemi.
All’uscita l’ambiente cambia e i rumori della strada che ci avevano accompagnato fino ad ora sono scomparsi lasciando il posto al rumore del vicino ruscello. Dopo una breve pausa ad ammirare le vicine montagne riprendiamo a salire lungo la strada oltrepassando la sbarra che limita ulteriormente il transito alle auto.
Dopo pochi minuti, abbandoniamo la strada per prendere il sentiero che taglia un tornante e ritornare sulla strada subito dopo. Proseguiamo ancora qualche minuto su asfalto per poi abbandonarlo definitivamente poco dopo prendendo l’evidente sentiero sulla sinistra che ci permette di arrivare in poco tempo in vista di Salecchio Inferiore (1:15h dalla partenza).
Questo alpeggio è un vero gioiellino di architettura Walser da dove si gode di una vista stupenda sulla valle. Ci fermiamo il tempo di una visita all’Oratorio Santa Maria Assunta con annesso cimitero Walser e al forno dopo di che ci avviamo verso la parte alta per visitare la scuola comunale Virgilio, ora museo, costruita nel 1930 e che fino agli anni ’50 ospitava circa 10 alunni delle elementari al pian terreno e l’alloggio della maestra al primo piano. Qui potrebbe terminare l’escursione dei più piccoli.
Riprendiamo il cammino lungo la bella mulattiera che sale in direzione Salecchio Superiore. In un quarto d’ora raggiungiamo la cappella in località Zucchetto da dove si ha una vista privilegiata su Salecchio Inferiore. Continuiamo la salita e dopo un altro quarto d’ora siamo all’ingresso di Salecchio Superiore dove troviamo un bivio. Proseguendo in piano si arriva direttamente al rifugio Zum Gora mentre salendo a sinistra si va alle case di Salecchio Superiore (1:50h dalla partenza).
Siccome è ancora presto decidiamo di salire verso il paesino dove c’è veramente tantissima gente, così dopo una brevissima visita all’Oratorio di San Giuseppe saliamo fino alla croce che sovrasta l’abitato.
Gironzolando facciamo l’ora di andare al rifugio Zum Gora dove abbiamo prenotato il pranzo a base di polenta e salsiccia e polenta e tapulone e dove ci attendono i simpatici lama e alpaca del rifugio
Dopo la meritata pausa risaliamo fino al sentiero che attraverso il paese, oltrepassiamo il lavatoio e ci dirigiamo verso l’antica segheria idraulica dove ha inizio il sentiero G27 per Case Francoli. In venti minuti di piacevole camminata arriviamo in vista anche di questo alpeggio. Scegliamo di avvicinarci seguendo il sentiero basso che passa dalla fornace della calce e dalla fontana del 1861 per poi risalire per prati verso il centro dell’abitato dove ammiriamo la cappella datata 1856.
Per accorciare di un paio di chilometri il giro, e seguire fedelmente il tracciato della processione, è possibile prendere il sentiero W che parte dalla fontana storica e scende direttamente all’Alpe Vova ma noi preferiamo prendere il sentiero più lungo ma anche più panoramico che passa dall’alpe Ai Mott per cui ci dirigiamo sul promontorio alle spalle dell’arrivo della teleferica dove troviamo le indicazioni per l’alpe Gerbia.
Iniziamo a salire lungo il sentiero G23a che dopo una breve salita spiana in prossimità delle baite di Gerbia.
Qui occorre prestare attenzione e non seguire la traccia che prosegue dritta nel bosco ma bisogna svoltare a destra passando dietro la bella baita per imboccare il sentiero che scende passando accanto ad un baitello.
Dopo una manciata di minuti si arriva ad una baita isolata che si deve oltrepassare mantenendosi a monte per non perdere il sentiero (Attenzione a non seguire il sentiero che passa davanti all’ingresso della baita come abbiamo fatto erroneamente noi perché si perde poco dopo costringendoci ad una risalita dritto per dritto tra i rovi per recuperare il sentiero). Tornati sulla retta via passiamo accanto ad un enorme formicaio fino a giungere all’alpe Ai Mott che, anche se poco frequentata, vale una visita per le sue baite in fila e per lo splendido panorama.
Lasciata l’alpe imbocchiamo la strada sterrata che scende verso valle e che in breve ci conduce ai prati dell’Alpe Vova proprio sotto al Pizzo Martello. Attraversata tutta la piana, ci ricongiungiamo col tracciato della processione che scende da Case Francoli lungo il sentiero W, passiamo il ponte sul torrente Vova e proseguendo dritto ci dirigiamo verso S. Antonio.
Ignorando le deviazioni laterali proseguiamo sempre su strada (sentiero G25-G27) in leggera salita fino a superare l’ultimo gruppo di case per poi iniziare a scendere in direzione Chioso. Dopo circa dieci minuti dalle ultime case si stacca sulla sinistra il sentiero G27 per Antillone per cui abbandoniamo la sterrata e svoltiamo sul sentiero. Un cartello indica 45’ per Antillone e un’ora e quindici per Fondovalle.
Iniziamo a scendere lungo la piacevole mulattiera nella faggeta tra angoli suggestivi e un paio di facili guadi fino ad arrivare dopo circa mezz’oretta ad un guado un po’ più impegnativo sul Rio di Foppiano. Passato il corso d’acqua il sentiero si impenna deciso per un’ottantina di metri di dislivello passati i quali riprende a scendere fino ad arrivare in vista dell’Oratorio Della Visitazione a Santa Elisabetta ad Antillone.
Attraversiamo il paesino approfittando della Fontana del Pellegrino per dissetarci con la sua fresca acqua. Riprendiamo il cammino scendendo verso il lago di Antillone che costeggiamo seguendo, al contrario, l’itinerario della via Crucis che in pochi minuti ci porta a raggiungere la vecchia strada asfaltata ormai chiusa al traffico.
Seguiamo la strada in salita per un paio di centinaia di metri e, prima di imboccare la galleria stradale, la abbandoniamo per scendere a destra verso la centrale idroelettrica, passata la quale, attraversiamo il sottopasso, svoltiamo a destra e proseguiamo fino a raggiungere il parcheggio dove abbiamo lasciato la seconda auto.
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