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Monte Ziccher

Descrizione

Quota iniziale : 1212 m
Quota finale: 1967 m
Dislivello: 780 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 8,00 km
Tempo: 4:00 h escluse le soste

Il Monte Ziccher è una vetta molto panoramica della Valle Vigezzo anche se con la nostra fortuna abbiamo centrato un giorno di nebbia. Abbiamo comunque fatto un giro ad anello salendo dal sentiero M37 e scendendo dal sentiero M33 per poi deviare sul sentiero del bosco animato appena a valle dell’Alpe Cortignasco per rientrare così all’auto.

La maggior parte dell’itinerario non presenta nessuna difficoltà e sarebbe adatto a tutti con un minimo di allenamento ma la presenza di un paio di tratti leggermente esposti non lo rendono adatto ai bambini.

Il primo lo si incontra salendo proprio sotto l’anticima dove occorre affrontare un piccolo tratto di cresta non molto larga ma a strapiombo seguita da una salita su facili roccette un po’ aeree.

Il secondo tratto invece lo si incontra in discesa verso la bocchetta di S. Antonio dove è presente un tratto franato che implica prima una ripida discesa di 3-4 metri su roccette e poi uno stretto ed aereo traverso su instabile pietrisco da percorrere con la massima attenzione, critico anche per gli adulti soprattutto se si soffre di vertigini. Per questo motivo sconsigliamo la salita coi bambini.

Lasciata l’auto nel parcheggio alla fine della strada che sale da Craveggia troviamo l’inizio del sentiero chiuso per lavori ad una vicina baita pertanto dobbiamo fare una ben segnalata deviazione. Imbocchiamo la sterrata che porta al rifugio Blitz e poche decine di metri dopo sulla sinistra inizia il sentiero M37 che in 2 ore ci porterà sulla vetta del Monte Ziccher.

Superato un ponticello il sentiero inizia a salire nel bosco di faggi fino ad arrivare in una quindicina di minuti all’oratorio della Sacra Famiglia all’Alpe Blitz costruito nel 1906 dai Craveggesi. Lasciata l’alpe passiamo accanto ad una bella baita ristrutturata e rientriamo nel bosco per uscirne ancora dopo altri quindici minuti nei pressi dell’Alpe Pragrande.

Dopo aver ammirato una curiosa fontana ci dirigiamo ancora nel bosco e riprendiamo a salire fino all’alpe Oro dove voltandoci verso valle notiamo una curiosa formazione nuvolosa che sta rapidamente oltrepassando la dorsale tra il Monte Zeda e il Monte Vadà e si dirige verso di noi. Ahimè mezz’ora dopo saremo immersi nella nebbia che rimarrà per il resto della giornata.

Il cartello presente indica che manca un’ora e venti alla vetta e che siamo a quota 1560 anche se in realtà il GPS indica 1460m.

Riprendiamo il cammino nel bosco e in altri 50 minuti arriviamo ad un bivio. Proseguendo dritto si rimane sul sentiero M37 verso la Bocchetta di S. Antonio mentre svoltando a destra si imbocca il sentiero M37a per la vetta del monte Ziccher a 30 minuti.

Pieghiamo a destra e dopo poche decine di metri di salita a quota 1820 m usciamo definitivamente dal bosco e risaliamo per prati. Da qui la vista sarebbe magnifica sulla Valle Vigezzo ma non oggi purtroppo. Ormai manca poco e dalla nebbia spunta l’anticima ma prima di arrivare in vetta dobbiamo affrontare una piccola crestina aerea e delle roccette leggermente esposte (le foto non rendono).

Superato questo tratto non ci resta che percorrere la cresta che ci porta alla croce di vetta del Monte Ziccher.

Oggi niente panorama la nebbia ormai è ovunque e dopo una foto significativa decidiamo di scendere dalla cresta nord verso la bocchetta di S. Antonio che, se non ci fosse la nebbia, sarebbe visibile da qui.

Dopo pochi minuti, arriviamo al secondo tratto critico dell’intero giro, il tratto franato che dopo una picchiata su roccette di 3-4 metri ci costringe ad un traverso non più largo di 15 centimetri su instabile pietrisco che si affaccia sul nulla, assolutamente sconsigliato a bambini e a persone che soffrono di vertigini (anche in questo caso le foto non rendono).

Passato anche questo passaggio riprendiamo a scendere su facile sentiero fino alla Bocchetta di S. Antonio dove ci fermiamo per una breve pausa al riparo dal vento gelido. Dopo esserci rifocillati usciamo nella nebbia e ripristiniamo i tronchi che impediscono l’accesso agli animali al ricovero. Per la discesa prendiamo il sentiero M33 che scende verso l’Alpe Cortignasco e che ci consente di fare un anello.

La discesa nonostante il freddo è piacevole e il bosco suggestivo. In una mezz’oretta di larga mulattiera arriviamo all’Alpe Cortignasco dove svoltiamo a sinistra e iniziamo a scendere per prati verso il bosco dove troviamo il pannello esplicativo della fine del sentiero Arteacqua, un progetto di valorizzazione dei sentieri della valle del torrente Isornino mediante la posa di diverse opere artistiche.

Dopo circa 5 minuti incontriamo un bivio dove teniamo la sinistra e dopo pochi metri troviamo un altro bivio dove teniamo ancora la sinistra dirigendoci verso una baita diroccata. Proseguendo invece verso destra si scenderebbe verso l’Alpe Crest ma poi per rientrare alla macchina occorrerebbe percorrere circa un chilometro su strada asfaltata in salita.

Ci inoltriamo nel bosco e iniziamo a percorrere il Sentiero del Bosco Animato, un piacevolissimo percorso a mezza costa, disseminato di disegni su legno e curiosi aforismi e che, in circa trenta minuti, ci condurrà fino all’Alpe Piot. Attraversiamo l’alpeggio fino a giungere ad una casa bianca isolata a destra della quale riprende il sentiero di discesa che in pochi minuti ci riporterà al parcheggio.

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Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale al parcheggio:
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Oppure digita le coordinate del parcheggio sul tuo gps
N 46.146769° E 8.534404°

Profilo e traccia GPS

 
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