La storia popolare ricorda che S. Martino di Toùrs fu il primo a mettere al bando dalla Valle Antigorio il culto di Satana per diffondere la religione cristiana.

Il demonio per vendicarsi di ciò decise di costruire un enorme ponte che dalla località Arvenolo, sui monti sopra Crodo, oltrepassasse la vallata fino a Cravegna prima delle terre convertite al Cristianesimo. Costruì quindi un basamento di diciotto metri per sessanta con enormi massi lavorati a mano ed impilati a secco. L’impresa fu ostacolata dall’intervento di S. Martino che in singolar tenzone vinse ripetutamente il Maligno. Tuttavia, il demonio non si diede per vinto e salì verso il Passo della Forcoletta dove si caricò sulle spalle un enorme macigno con l’intento di scaraventarlo dall’alto sulla valle. Fatti pochi passi, per intercessione della Madonna, il masso si ruppe in pezzi che si distribuirono per tutta la valle, rimase sul luogo un grosso masso con l’impronta delle spalle e delle unghie che oggi è chiamato il Sasso del Diavolo.

Lasciando la leggenda, gli studiosi ipotizzano che il luogo fosse utilizzato per culti precristiani, infatti nel terreno antistante sono stati trovati reperti che testimoniano la presenza umana nell’epoca della romanizzazione.

Liberamente tratto da Leggende delle Alpi di Paolo Crosa Lenz edito da Grossi Ed. Domodossola