Al momento stai visualizzando Valle Antigorio – Anello Salecchio, Alpe Vova, Rivasco
Salecchio Superiore

Descrizione

Quota iniziale : 827 m
Quota finale: 1605 m
Dislivello: 850 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 12,34 km
Tempo: 5:00 h intero giro escluse le soste

Bellissimo giro ad anello in alta Valle Antigorio alla scoperta degli antichi villaggi Walser di Salecchio e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Come la maggior parte dei nostri itinerari è possibile modularlo in base all’età e all’allenamento dei più piccoli. L’intero giro, per la sua lunghezza e dislivello è consigliato solo ai più grandicelli con un discreto allenamento.

Per quanto riguarda il sentiero G23 dall’Alpe Vova a Rivasco che abbiamo percorso in discesa è costituito dall’antica mulattiera a gradoni costruita dagli alpigiani nel 1600 vera opera d’arte a testimonianza del duro lavoro degli uomini di queste montagne. Il sentiero scende piuttosto ripido e in questo periodo dell’anno è poco frequentato pertanto in alcuni tratti la traccia è poco evidente anche a causa dello spesso strato di foglie cadute e che lo rendono molto scivoloso, inoltre in un paio di passaggi il percorso si avvicina un po’ troppo al bordo pertanto, se ne sconsiglia la percorrenza in presenza di bambini piccoli e ragazzi non accompagnati da adulti esperti. In questi casi consigliamo di scendere utilizzando la strada poderale/sentiero G27 e G25 che dall’Alpe Vova scende a Chioso e non a Rivasco.

Lasciata l’auto nel grande piazzale circa 500 metri dopo l’abitato di Passo ci avviamo verso la strada asfaltata chiusa al traffico non autorizzato che sale verso Salecchio Inferiore. Acquistiamo subito quota anche grazie ai numerosi tornanti che in circa mezz’ora ci portano a transitare sotto l’imponente parete rocciosa sopra la quale si trova Salecchio. Pochi minuti dopo troviamo sulla sinistra la deviazione che permette di evitare la galleria passando all’esterno. Il passaggio in galleria merita una riflessione: si tratta di un tunnel lungo 315 metri completamente privo di illuminazione e sempre in curva pertanto dopo pochi metri dall’ingresso e fino a pochi metri dall’uscita non si vede assolutamente nulla neanche una minima luce pertanto è OBBLIGATORIO avere con sé una buona torcia. Prima di affrontarlo con i bambini meglio essere sicuri che non abbiano paura del buio e che non si lascino impressionare dai rumori che si sentono all’interno dovuti all’acqua che cade. Se ben preparati a quanto andranno ad affrontare potrà essere comunque una bella avventura anche per loro ma nel dubbio passate all’esterno.

Usciti dalla galleria la strada prosegue oltre la sbarra che impedisce ulteriormente il transito dei veicoli non autorizzati. Purtroppo salendo questo tratto di strada non abbiamo visto la partenza del sentiero per Salecchio Inferiore che si staccherebbe a sinistra della strada forse per disattenzione nostra forse per la presenza di alcune auto parcheggiate che possono avercelo nascosto ma di fatto quando ci accorgiamo ormai abbiamo raggiunto il parcheggio a fine strada e non abbiamo più voglia di ritornare sui nostri passi per cercare il bivio ma torneremo sicuramente il prossimo anno per riprovare.

Saliamo sul sentiero alle spalle del parcheggio in direzione Rifugio Zum Gora. Dopo pochi metri incrociamo sulla sinistra il bivio per il museo di Salecchio Inferiore, decidiamo di svoltare per andare a vedere la celebre scuola comunale Virgilio, ora museo, costruita nel 1930 e che fino agli anni ’50 ospitava circa 10 alunni delle elementari al pian terreno e l’alloggio della maestra al primo piano. Qui potrebbe finire la passeggiata per i più piccoli ad 1:40 h dalla partenza e 500 m di dislivello. Dopo una veloce occhiata alle baite più alte di Salecchio Inferiore ritorniamo sui nostri passi fino al bivio per proseguire dritto sulla bella mulattiera. Passiamo la Cappella delle Croci in località Zucchetto col il suo bel panorama sulla valle e in mezz’oretta arriviamo in vista di Salecchio Superiore seconda possibilità di meta a 2:15 h dalla partenza e circa 700 metri di dislivello.

Come prima cosa scendiamo al rifugio Zum Gora per prenotare il pranzo dopo di che essendo ancora presto incominciamo a gironzolare in questo angolo di paradiso con le sue case fiorite, la chiesetta, i cortili, ogni angolo sembra uscito da una cartolina. Le baite tenute in maniera esemplare sono costruite in stile Walser posate sui tipici funghi detti “Mausplatten” e le antiche macine sono state trasformate in tavolini. In alto in posizione dominante sul paese un bellissimo crocefisso in legno con una panchina dalla quale si può godere di un esclusivo panorama sulla valle.

Dopo un’ottima polenta e spezzatino al rifugio riprendiamo il nostro cammino. Usciamo dal paese e ci dirigiamo verso nord, passiamo l’antica segheria idraulica e proseguiamo praticamente in piano sul sentiero G27 verso Case Frantoli che raggiungiamo in venti minuti. Passiamo accanto alla fornace per la calce, ad una fontana datata 1861 ed entriamo nel meraviglioso alpeggio con la sua piazzetta dove sorge una cappella del 1856 e diverse bellissime baite. Ancora una volta ci si può fermare qui oppure si può tagliare ulteriormente il percorso proseguendo sul sentiero G27 che a destra scende diretto verso l’Alpe Vova. Il nostro percorso invece prosegue lungo il sentiero G23a che parte dietro all’arrivo della teleferica a est del paese e prosegue in moderata e breve salita verso nord ovest fino alla località La Gerbia (10 minuti da Case Francoli). Giunti all’alpeggio occorre ignorare il sentiero che prosegue dritto rientrando nel bosco per prendere invece quello che parte davanti alla baita isolata sulla destra. Proseguiamo lungo un traverso nel bosco che in circa un quarto d’ora ci porta ad attraversare località Al Mӧtt. In uscita dall’abitato prendiamo la sterrata che scende a destra verso i pascoli dell’alpe Vova. Attraversiamo lo splendido alpeggio ormai scarico visto che gli animali sono già scesi a valle per l’inverno. In uscita dall’alpe attraversiamo il ponte sul torrente Vova per dirigerci verso Sant’Antonio e il suo splendido oratorio. Un centinaio di metri dopo si incontra un bivio: proseguendo dritto si rimane sulla strada poderale/sentiero G27 e G25 che scende verso Chioso (scelta consigliata in presenza di bambini), svoltando invece a destra e passato nuovamente il torrente si imbocca il sentiero G23 di cui abbiamo parlato ad inizio descrizione (sconsigliato in presenza di bambini). Decidiamo di seguire quest’ultimo percorso e iniziamo a scendere in direzione delle baite dell’alpe Chioso. Qui il sentiero non è molto evidente ma comunque si riesce a seguire nel bosco fino all’Alpe Forno dove prosegue proprio di fronte all’ingresso delle baite.

Riprendiamo a scendere lungo il sentiero inerbito che ci porta fino alle baite di Seer con una vasca scavata nella pietra che ha visto tempi migliori. Inizia ora l’interminabile e ripido tratto a gradoni che intervalla tratti molto ben conservati ad altri un po’ più “selvaggi” dove occorre fare la massima attenzione per non scivolare sulle molte foglie bagnate che nascondono i gradini.

Il sentiero termina alle spalle dell’abitato di Rivasco. Per evitare il traffico della strada statale del Toce decidiamo di scendere verso Passo dove abbiamo lasciato l’auto lungo il sentiero G00 utilizzato dalla carovana dello Sbrinz Route, la tradizionale rievocazione dei someggiatori svizzeri che ogni anno partono dal Lucernese diretti a Domodossola a dorso di muli e cavalli.

Attraversiamo quindi la statale e ci dirigiamo verso il ponte pedonale che attraversa il Toce e conduce a case Cini dove imbocchiamo il sentiero G00. Da li costeggiando il fiume dopo circa un chilometro arriviamo fino ad un ponte in cemento attraversato il quale raggiungiamo il piazzale dove abbiamo lasciato l’auto.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Crodo. Imboccare la SS659 e seguire la strada fino a Baceno. Svoltare a destra per Cascata del Toce e seguire la strada per circa 9,5 km. Oltrepassato l’abitato di Passo proseguire per circa 500 m fino ad un grande piazzale sulla sinistra.

Coordinate parcheggio: N 46.318975° E 8.383616°

Profilo e traccia GPS

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