Al momento stai visualizzando Valle Strona e Corcera – Monte Cerano e Poggio Croce (anello)
Monte Cerano

Descrizione

Quota iniziale : 1150 m
Quota finale: 1759 m
Dislivello: 827 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 12,80 km
Tempo: 4:50 h escluse le soste

Giro ad anello molto panoramico tra la Val Corcera e la Val Strona. La salita al monte Cerano e al vicino Poggio Croce è un’ascesa classica della zona e molto frequentata infatti è adatta a tutti con un discreto allenamento vista la ripidità di alcuni tratti di percorso, anche se non è mai pericoloso o esposto.  Oggi abbiamo scelto di compiere un anello e percorrere per il rientro un sentiero poco frequentato e a tratti mal segnalato ma molto bello. Proprio per la scarsa segnaletica non sempre leggibile e la presenza di tratti inerbiti che nascondono le poche tracce, anche se non pericoloso, se ne sconsiglia la percorrenza coi bambini non accompagnati da adulti esperti con una buona cartina o, meglio ancora, una traccia GPS. Coi più piccoli è possibile salire alle due cime e rientrare per lo stesso sentiero della salita.

Lasciata l’auto nel comodo parcheggio in Piazzale Donne nella Resistenza all’Alpe Quaggione imbocchiamo la strada asfaltata che si dirige verso la parte alta dell’Alpe. Oltrepassiamo la caratteristica chiesetta dedicata alla Madonna della Neve svoltiamo a sinistra e subito dopo troviamo i primi cartelli. Iniziamo a salire sempre su asfalto fino ad un bivio dove, per accorciare un po’ il percorso e risparmiare un paio di tornanti, proseguiamo dritto fino al termine della strada e continuiamo su un sentierino sopra al metanodotto ritrovando la strada poco sopra.

Giunti allo slargo al termine della strada imbocchiamo il sentiero Z02 per il Monte Cerano. Subito il panorama si fa interessante e la nostra meta è ben visibile. Il sentiero si inoltra in piano nel bosco e dopo dieci minuti arriviamo al Colle Vallessa con un bivio e l’indicazione 1:10h per il Monte Cerano e 1:40h per il Poggio Croce.

Proseguiamo e al successivo bivio teniamo la sinistra. Appena prima di uscire dal bosco il sentiero si biforca, noi proseguiremo seguendo il sentiero più alto ma torneremo da quello più basso.

Inizia ora la parte più impegnativa con la prima ripida ma panoramica salita superata la quale, dopo un brevissimo tratto in falsopiano, si riprende ancora a salire. Anche in cima al secondo promontorio la vista è stupenda sia verso il Lago Maggiore che verso la Valle Strona.

Riprendiamo a salire ma ormai la croce di vetta si fa sempre più vicina, superiamo delle roccette aggirandole da sinistra e dopo un’occhiata verso valle siamo sull’anticima del Monte Cerano dove è stata posta una croce. Proseguiamo in piano per un centinaio di metri fino al cippo di vetta del Monte Cerano.

Da qui la vista è spettacolare su tutta la Val d’Ossola e sui laghi, è ben visibile anche il Monte Massone e la cresta che andremo a percorrere per raggiungere il vicino Poggio Croce.

Proseguiamo verso nord ovest e dopo aver perso una cinquantina di metri non ci resta che affrontare l’ultima salita che ci porterà in vetta al Poggio Croce da dove si ha una vista magnifica sul Lago d’Orta.

Questa può essere la meta coi più piccoli con i quali si può rientrare seguendo lo stesso itinerario della salita.

Volendo invece compiere un giro ad anello, proseguiamo sul versante opposto scendendo lungo la dorsale che ci porterà in circa quindici minuti alla Bocchetta di Bagnone dove ci fermiamo per una veloce pausa pranzo.

Abbandonato il sentiero Z02 che prosegue dritto per il Monte Massone svoltiamo a sinistra e iniziamo a scendere nella faggeta seguendo il sentiero Z02b. Il percorso è molto bello e segnato con le bandierine bianco rosso sugli alberi e, in una ventina di minuti, arriviamo ai ruderi dell’Alpe Cappella. Qui le indicazioni sembrano invitare a proseguire dritto in piano lungo un sentiero che la nostra cartina indica come traccia mentre il sentiero principale sarebbe in discesa di fronte all’alpe. Col senno di poi siamo convinti che il cartello sia stato arbitrariamente piegato visto che l’alpe Selvetta indicata sul cartello non si raggiunge con la traccia che prosegue dritto.  Dopo un attimo di indecisione decidiamo di seguire il nostro GPS e iniziamo a scendere lungo una traccia un po’ inventata ma che, una decina di metri più sotto, si fa un po’ più evidente rientrando nel bosco e perdersi di tanto in tanto tra le foglie.

In circa 10/15 minuti seguendo i segni bianco rossi un po’ sbiaditi sugli alberi raggiungiamo l’Alpe Selvetta dove ancora una volta il sentiero sembra perdersi per tornare evidente una decina di metri più sotto.

Oltrepassiamo un torrentello e risaliamo il versante opposto in direzione dell’Alpe Bagnone che raggiungiamo in una decina di minuti. Abbandoniamo il sentiero Z02b che prosegue per la Bocchetta Frera e imbocchiamo il sentiero Z02a che parte nei pressi dei ruderi dell’alpe. Un cartello indica 40’ all’Alpe Morello e 1:40h per l’alpe Quaggione.

Per il primo tratto il sentiero corre parallelo al Rio Bagnone per poi progressivamente allontanarsi. Dopo un tratto aperto e un paio di facili guadi rientriamo nel bosco dove un lungo traverso con qualche saliscendi ci porta in una quarantina di minuti in vista dell’Alpe Morello.

Attraversata l’alpe imbocchiamo la strada sterrata che in prossimità del ponte su Rio Grosso si ricongiunge con la traccia che avevamo evitato all’Alpe Cappella.

Passato il ponte rimaniamo sulla strada per un centinaio di metri per poi abbandonarla e prendere un sentierino che si stacca a sinistra e ci evita di stare sull’asfalto accorciando anche un po’ il rientro.

Proseguiamo praticamente in piano per circa 20 minuti fino a ricongiungerci col sentiero che avevamo fatto questa mattina e da lì ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata fino alla macchina.

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Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale al parcheggio:
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Oppure digita le coordinate del parcheggio sul tuo gps
N 45.908366° E 8.386903°

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