La Linea Cadorna è un sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera. Le linee fortificate proteggevano il territorio italiano tra il Gran San Bernardo e la Valtellina. Nel VCO esse coprono un dislivello di 2000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore e il Monte Zeda. Furono costruite nel corso della prima guerra mondiale tra il 1916 e il 1918 in funzione difensiva a fronte di un eventuale attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera e furono volute dal generale Luigi Cadorna.

Il generale Luigi Cadorna fu capo di stato maggiore dell’esercito italiano fino al 1917.
Era originario di Pallanza sul Lago Maggiore e proveniva da una nobile famiglia di tradizioni militari. Il padre Raffaele nel 1870 guidò la conquista di Roma attraverso la “Breccia di Porta Pia”.

La Linea Cadorna comprende un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, centri di comando. Il sistema difensivo vide la costruzione di 72 km di trincee, 88 baraccamenti, 296 km di strade camionabili e 398 km di mulattiere.
Furono impiegati 15-20.000 operai con punte di 30.000 nella primavera del 1916. Non vennero mai utilizzate per il successivo decadere delle strategie militari legate alla “guerra di posizione”.

Oggi la Linea Cadorna rimane come un patrimonio di sentieri per l’escursionismo e uno stupefacente complesso di archeologia militare. Una lezione della Storia per cui queste strade di guerra sono diventate sentieri di pace.

 

Tratto dai pannelli della “Comunità Montana Alto Verbano”