Il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus)è un uccello della famiglia dei Corvidi.

Aspetto

Più piccolo e snello della cornacchia, è inconfondibile per avere il piumaggio uniformemente nero con becco giallo e zampe rosso arancio (nerastre nel giovane). La silhouette in volo è caratterizzata da ali lunghe, ampie e arrotondate e dalla coda piuttosto lunga e arrotondata all’apice. La lunghezza è di circa 37 cm; l’apertura alare di 80 cm e il peso è intorno ai 260 g.
Il Gracchio alpino è decisamente gregario, lo si può osservare riunito in stormi composti da numerose decine di individui (sino ad oltre un migliaio in inverno!). Molto abile nel volo e maestro nel volo planato, si sposta a grande velocità da una quota all’altra, sfruttando anche le correnti aeree compiendo regolari transumanze giornaliere fra i dormitori o i nidi su roccia e i sottostanti luoghi di alimentazione.

Habitat

Il gracchio alpino in Italia nidifica sulle Alpi e sull’Appennino, in habitat in cui sono presenti costoni rocciosi e cave. Stanziale, in estate è osservabile quasi esclusivamente al di sopra del limite superiore delle foreste; nidifica su pareti rocciose e si alimenta sulle praterie alpine e lungo i bordi dei nevai. In inverno, in caso di abbondanti precipitazioni nevose scende sino al fondovalle frequentando prati, frutteti e centri abitati. Le stazioni turistiche site a quote elevate offrono alla specie una sicura fonte di alimento durante tutto il corso dell’anno, consentendone lo svernamento anche sino a 2500-3000 m di altitudine.
Emette molto frequentemente grida acute e fischi.

Alimentazione

Onnivoro, è prevalentemente insettivoro in estate e frugivoro in autunno e inverno (frutti di mirtilli e uva orsina in montagna, mele non raccolte a fondovalle). Sfrutta regolarmente i rifiuti alimentari abbandonati dall’uomo.

Riproduzione

Nidifica in profondi anfratti di pareti rocciose. In un voluminoso nido di rametti e erbe secche la femmina depone 3-5 uova di color crema-biancastre con macchiette marroni che cova per 18-21 giorni a partire da aprile fino a maggio. I giovani restano al nido in media 35 giorni e in seguito seguono a lungo gli adulti mendicando insistentemente l’imbeccata.