Descrizione
Quota iniziale : 1391 m
Quota finale: 2340 m
Dislivello: 977 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 10,60 km
Tempo: 4:50 h escluse le soste
Bellissimo giro ad anello in Alta Val Sermenza, una valle laterale della Valsesia, che ci conduce al Rifugio Vallé per poi proseguire verso la Bocchetta del Laghetto, il Laghetto del Toro e infine tornare a Rima passando per tipici alpeggi.
Il percorso è estremamente panoramico e, pur non presentando tratti pericolosi o esposti, è consigliato solo a giovani escursionisti allenati, a causa della sua lunghezza, del dislivello e della presenza – oltre il rifugio – di tratti di sentiero poco evidenti.
Per i più piccoli o per chi è meno allenato, è comunque possibile fermarsi al Rifugio Vallé (aperto nei fine settimana estivi e tutti i giorni ad agosto) per gustare un’ottima polenta e rientrare seguendo lo stesso itinerario dell’andata (sentiero 291a) o, in alternativa, completare un anello più breve scendendo lungo il sentiero 291.
Importante: il tratto sul sentiero 292c non è sempre ben visibile in discesa; è necessario seguire attentamente gli ometti di pietra o i segni, spesso sbiaditi, sulle rocce. Ne sconsigliamo quindi la percorrenza in caso di nebbia o scarsa visibilità.
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio gratuito all’ingresso dell’abitato di Rima, ci incamminiamo verso il centro del paese. Poco prima della tipica fontana, troviamo le indicazioni per i sentieri. Approfittiamo dell’apertura della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista per una breve visita.
Dalla piazzetta svoltiamo a destra, poi subito a sinistra, inoltrandoci tra le strette vie del borgo walser, con le sue caratteristiche case in legno e pietra. All’uscita del paese imbocchiamo il sentiero 291. In pochi minuti lasciamo il bosco e attraversiamo ampi pascoli, superando un primo ruscello in secca e poi il Croso del Vallé.
In circa mezz’ora raggiungiamo l’Alpe Vallaracco, dove troviamo una fontana e un imponente muro para-valanghe. La salita si fa un po’ più ripida per superare la bastionata rocciosa da cui scende una suggestiva cascata.
Poco più avanti incontriamo un bivio: a sinistra prosegue il sentiero 291, mentre a destra si stacca il 291a. Entrambi portano al rifugio, ma noi scegliamo la variante a destra, che percorre l’anello in senso orario.
Salendo, ci lasciamo alle spalle il fondovalle e raggiungiamo l’Alpe Vallé di Sotto. Attraversiamo i pascoli e, ignorando le deviazioni a sinistra che riportano sul sentiero 291, continuiamo dritti verso la bastionata. Una breve traversata in falsopiano e un’ultima salita più decisa ci portano infine in vista del Rifugio Vallé, che raggiungiamo in meno di due ore dalla partenza.
Con piacevole sorpresa, il rifugio è aperto anche in un tranquillo giorno feriale di luglio: occasione perfetta per gustare un’ottima polenta e tapelucco con vista! Dalla terrazza si gode di una splendida vista sull’intera valle, sul Monte Tagliaferro e sul Corno Mud.
Dopo la sosta, decidiamo di proseguire, optando per l’anello più lungo che ci porta verso il Laghetto del Toro. Ci dirigiamo verso l’Alpe Vallezö e invece di scendere subito verso valle lungo il sentiero 291 imbocchiamo il sentiero 292c, che sale sulla destra, seguiti da un curioso gregge di caprette.
Inizia ora il tratto più impegnativo: il sentiero è a tratti poco marcato, si segue perlopiù grazie agli ometti. Questo tratto termina all’Alpe Lavazei e non è consigliato a bambini o escursionisti inesperti. In questi casi, meglio rientrare dallo stesso sentiero dell’andata o scendere lungo il 291 da Vallezö.
Noi continuiamo a salire seguendo le tracce e puntiamo all’intaglio della Bocchetta del Laghetto (o Bocchetta del Toro) duecento metri più in alto, superando brevi tratti di facile pietraia. In circa mezz’ora dal rifugio raggiungiamo la bocchetta, da cui si apre una vista magnifica: da un lato il rifugio dall’altro il Tagliaferro, mentre sotto di noi, il Laghetto del Toro o della Brusiccia, che da tempo desideravamo raggiungere.
Lasciato il sentiero che prosegue dritto verso il Colle del Piccolo Altare, iniziamo la discesa lungo il 292c, seguendo sempre le tracce e gli ometti. In un quarto d’ora arriviamo al laghetto. Si dice che sul fondo si veda una sagoma scura che ricorda un toro… ma oggi, con l’acqua scura per via delle nuvole, non riusciamo a distinguerla.
Riprendiamo la discesa, ancora su tracce poco marcate, fino all’Alpe Lavazei: ci richiederà più tempo del previsto, ma alla fine le baite appaiono davanti a noi. Di fronte, sull’altro versante della valle, scorgiamo l’Alpe Lanciole di Sopra con le sue baite “a schiera”.
Attraversiamo l’alpe e proseguiamo sul sentiero 292, che scende dal Colle del Piccolo Altare. Finalmente il sentiero torna ben tracciato e possiamo procedere con passo più spedito. Un cartello ci informa che mancano circa 60 minuti a Rima.
Dopo un quarto d’ora raggiungiamo l’Alpe Lanciole di Sotto, con una fontana e alcune baite ristrutturate. Inizia ora un tratto ripido, con tornanti che scendono nel bosco rado. Rima ormai è visibile davanti a noi.
Con una serie di zig-zag ripidi, scendiamo fino al Croso del Vallé, che seguiamo per un tratto. Il sentiero piega poi a destra, supera un ponticello su un rio e rientra nel bosco verso sinistra.
Poco dopo incontriamo l’incrocio con il sentiero 296, che scende dal Colle Mud e dal Rifugio Ferioli (che tante volte abbiamo percorso). Superiamo il ponte sul Croso del Vallé ed entriamo nel centro abitato di Rima, concludendo così la nostra splendida escursione ad anello.
Galleria Foto































































